
Dermatologia e Medicina Estetica, Laserterapia e Flebologia
RINGIOVANIMENTO CUTANEO
ll ringiovanimento cutaneo rappresenta nelle popolazioni un interesse costante. Lo sviluppo nel settore medico dei sistemi laser, che sfruttano diverse lunghezze d’onda, ha permesso di trattare in modo sicuro ed efficace molti inestetismi cutanei. Nella nostra esperienza il resurfacing con laser CO2 frazionato microablativo trova collocazione nel trattamento di pazienti con fotodanneggiamento di vario grado che possono essere migliorati con ridotti tempi di guarigione. La metodica si è dimostrata efficace nell’attenuazione delle rughe e delle macchie solari, grazie alla neocollagenogenesi, con miglioramento dell’elasticità e della levigatezza cutanea. La metodica può essere considerata come valida risposta tecnologica alla maggiore richiesta di risultati correlati a ridotti tempi di guarigione.
La cura del proprio corpo e del viso in particolare, ha rappresentato nelle popolazioni, già a partire dai tempi più remoti, un interesse costante e sicuramente collegato allo sviluppo dei rapporti sociali. Il desiderio di avere e di proporre agli altri un aspetto gradevole è divenuto nel tempo oggetto di attenzione quotidiana e molte sono state le ricerche e gli studi collegati a questa esigenza. In questa ottica mantenere per quanto possibile un aspetto giovanile diviene un obbiettivo importante da raggiungere e non rappresenta solo un segno di decadenza della nostra società o una mancata accettazione dei nostri limiti ma ci riconduce ad un nostro atavico ed istintivo desiderio di perfezione e benessere che bene si incarna nel mito dell’eterna giovinezza.
In realtà la Medicina Estetica ha assistito in questi ultimi anni ad un sensibile aumento di richieste di intervento da parte di utenti che appartengono a strati sociali sempre più larghi. Il medico estetico, il chirurgo plastico ed il dermatologo hanno quindi assunto un ruolo centrale nell’espletamento di questa materia. Nonostante l’intensa pressione mediatica che ogni giorno, attraverso vari canali, informa sulle possibilità di correggere, ridurre o migliorare quasi ogni inestetismo, resta importante la chiarezza sui risultati che si possono ottenere in relazione alle aspettative dei pazienti; è infatti necessario evitare delusioni o insoddisfazioni che del resto portano a ricadute negative su tutti i professionisti che operano nel settore. Non meno rilevante è la parte svolta dalle aziende che dopo accurata ricerca e validazione scientifica, forniscono ai medici tecnologie sempre più avanzate e materiali sempre più sofisticati.
Il livello e la velocità di sviluppo nel settore medico dei sistemi laser ha permesso nell’ultimo decennio di trattare in modo più sicuro ed efficace molte lesioni cutanee sia patologiche che puramente estetiche. Le acquisizioni che hanno consentito una tale crescita si possono identificare in una migliore comprensione delle interazioni laser-tessuti ed in un affinamento tecnologico nella realizzazione dei sistemi laser che hanno come conseguenza una grande espansione delle possibili applicazioni in campo dermatologico. Nuove tecnologie si sono sviluppate per il trattamento delle rughe, delle cicatrici post-acneiche e delle alterazioni pigmentarie, di tutto ciò in genere che riguarda il miglioramento della trama cutanea e della tonicità della pelle.
La lunghezza d'onda del raggio laser riveste un ruolo fondamentale nell'assorbimento selettivo della radiazione da parte delle molecole bersaglio, quali cromofori o target, che sono principalmente rappresentati dall’acqua, dall’emoglobina e dalla melanina oltre, ovviamente, ai pigmenti esogeni come quelli dei tatuaggi. Il principio di base è quello della fototermolisi selettiva.
Basandosi sulla diversa capacità che ogni lunghezza d’onda ha di interagire con il tessuto, si sono perfezionate sorgenti laser specifiche per ogni tipo di inestetismo da correggere per ottenere un ringiovanimento cutaneo globale. La scelta della lunghezza d’onda varia in rapporto alla localizzazione più o meno superficiale del target. Le lunghezze d’onda meno penetranti, agiscono meglio per trattare lesioni superficiali, le altre lunghezze d’onda sono in grado invece di penetrare maggiormente nei tessuti e risultano quindi più efficaci per trattare lesioni più profonde. Altrettanto si deve dire delle lunghezze d’onda nel lontano infrarosso, fortemente assorbite dall’acqua e quindi poco penetranti nei tessuti. Le sorgenti di luce utilizzate per il ringiovanimento cutaneo comprendono: sorgenti laser con lunghezza d’onda nel vicino e medio infrarosso con sistemi frazionati e non, sorgenti laser con lunghezza d’onda nel lontano infrarosso come CO2 10600 ablativi e minimamente ablativi e sistemi con luce pulsata ad alta intensità (IPL) che emettono una luce policromatica in un ampio spettro di lunghezze d’onda comprese tra 500 e 1200 nm. La luce pulsata a differenza della luce laser è una luce ad alta energia non altamente selettiva, non coerente e non collimata.
La luce pulsata o IPL (Intense Pulsed Light) è una tecnologia non ablativa che consente di migliorare la texture cutanea, di ridurre le macchie superficiali (con adeguata attenta valutazione clinica e dermatoscopica) e di trattare con buoni risultati alcune lesioni vascolari di difficile trattamento come la rosacea (con eritrosi stabile) e la pecilodermia (regione del collo e della fronte). Con la luce pulsata si trattano anche teleangectasie isolate del volto provocate, ad esempio, dall'eccessiva esposizione solare e dal crono-invecchiamento.
Trattamento del ringiovanimento cutaneo del volto mediate Laser CO2 frazioanle
Per quanto riguarda le sorgenti laser del lontano infrarosso, anche nella nostra esperienza il resurfacing ablativo con laser CO2 10600 nm è da considerare il gold-standard per il trattamento delle rughe, dei danni dovuti al fotoinvecchiamento cutaneo e delle cicatrici post-acneiche. Questa metodica si associa comunque ad un importante decorso post-operatorio a possibili complicanze infettive (batteriche e virali) a fastidiosi effetti collaterali (eritema persistente, alterazioni pigmentarie post-infiammatorie e possibili atrofie cicatriziali). Per tali motivi, non a tutti i pazienti può essere proposto questo tipo di trattamento il cui utilizzo risulta oggi molto limitato. Gli ottimi risultati ottenuti con questa tecnica hanno però stimolato la ricerca di metodiche e tecnologie in grado di ottenere risultati simili riducendo il tempo di guarigione e gli effetti collaterali. In base a queste esigenze si è sviluppato il resurfacing “frazionale” con laser CO2 10600 nm che trova collocazione nel trattamento di pazienti che presentano fotodanneggiamento di vario grado e che possono essere migliorati con ridotti tempi di guarigione a fronte di una buona ristrutturazione dell'epidermide e del derma. Il laser CO2 frazionale si applica con l’impiego di uno scanner che consente di ottenere delle micro zone di danneggiamento termico circondate da zone di tessuto sano.
LASER UTILIZZATI
- Laser CO2 frazionele microablativo con o senza RF (10600nm)
- Luce Pulsata IPL (Intense Pulsed Light) (da 500 a 1200nm)